I libri si sentono soli by Luigi Contu

I libri si sentono soli by Luigi Contu

autore:Luigi Contu [Contu, Luigi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2022-06-21T14:27:29+00:00


L’INNO corretto

Trasportato dalla lettura in un’atmosfera resa magica dall’ondata di bellezza che mi aveva travolto e che cresceva man mano che aprivo e consultavo libri, ho passato notti intere nello studio di mio padre. Volevo dare un ordine alle cose e preparare uno schema di trasloco razionale: andava fatta rapidamente una prima cernita per portare al sicuro, a casa mia, le cose che mi sembravano più preziose, quelle maggiormente legate ai sentimenti e alla storia della nostra famiglia. Spesso, soprattutto nei weekend, mi trattenevo dalla mattina alla sera, con l’aiuto dei miei figli che si erano impietositi per l’immane compito che mi attendeva. In uno di questi fine settimana, mi pare fosse una domenica pomeriggio, mentre eravamo alle prese con gli scatoloni da preparare per il traslocatore, io e Ludovica ci siamo imbattuti in un libretto mai notato prima. Quattro pagine, formato quadernetto, intitolate semplicemente INNO, scritto così, tutto maiuscolo. Sotto alle due enne, una piccola stella dorata. Al fondo della copertina, incolore, la data di pubblicazione: “Roma 1943, anno ventunesimo dell’epoca fascista.” Nessun riferimento all’autore, che abbiamo scoperto voltando pagina. Era una poesia di Ungaretti. Un componimento in tre strofe: la prima e la terza di cinque versi, la seconda di quattro. Niente rime, nello stile modernissimo del poeta. Sulla prima erano state tracciate alcune correzioni con una matita rossa. Ci siamo guardati perplessi: il libretto era davvero un oggetto curioso, di cui mio padre non mi aveva mai parlato. Né io né Ludovica, a una prima lettura, abbiamo riconosciuto i versi. Nessuno, tranne uno studioso, è così esperto di Ungaretti da poter riconoscere tutte le sue poesie, ma la circostanza ci è sembrata comunque singolare. A quel punto, come direbbe mia figlia, abbiamo provato a googlare la prima strofa.

O pianto fondo,

ora che invade l’arida memoria

pietà del sangue e della terra,

ora che ci misura ad ogni palpito

il silenzio di tante ingiuste morti…

Dall’algoritmo nessuna risposta. Era un pomeriggio afoso di luglio e si era fatto tardi. “Dobbiamo andare,” ho detto a mia figlia, “cercherò la poesia a casa con calma. Abbiamo l’opera completa di Ungaretti nell’edizione dei ‘Meridiani’ Mondadori.” Riposto INNO nello zainetto nero, nel quale solitamente porto giornali e documenti, abbiamo lasciato la casa. La mattina successiva mi sono alzato con il pensiero di quella poesia in testa. Dopo aver messo sul fuoco la moka, ancora in pigiama, ho ripreso le ricerche. I “Meridiani” hanno sempre esercitato una grande attrazione su di me. Sono loro affezionato anche perché, a ogni Natale, ne ricevevo uno da mio padre. Mi piacciono più per la loro eleganza, la cura editoriale e la carta pregiata con la quale sono stampati che per la loro fruibilità. Non è facile sfogliarne le pagine leggerissime e anche la lettura risulta un po’ faticosa, a causa della dimensione ridotta dei caratteri. Subito dopo aver fatto colazione ho tirato fuori il volume dalla vetrinetta del mio soggiorno. Ho letto più volte l’indice. Niente da fare, neanche nel “Meridiano” curato da Carlo Ossola, uno dei più grandi filologi italiani, ho trovato traccia della poesia.



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